Orecchio tappato, possibile segnale di una disfunzione tubarica

A tutti sarà capitato di avere un orecchio tappato. È una sensazione piuttosto fastidiosa ma con semplici rimedi empirici, come deglutire o sbadigliare, tutto torna a posto.
Purtroppo, per alcuni di noi non è così facile.
Per queste persone, l’orecchio tappato è lungi dall’essere solo un disturbo passeggero, si tratta piuttosto di un campanello d’allarme per un problema ben più complesso: la disfunzione tubarica.
In pratica, i soggetti predisposti presentano una tuba di Eustachio di dimensioni spesso ridotte.
Ne consegue che l’aerazione dell’orecchio interno e il deflusso del catarro siano compromessi a favore di un ristagno di quest’ultimo nel dotto.
Con l’aumento dell’accumulo di catarro aumenta in proporzione anche la pressione esercitata sulla membrana timpanica, fino a superare il mero fastidio e a trasformarsi in dolore acuto.
Eliminare il catarro da un orecchio tappato facendo attenzione al timpano
Il ristagno di catarro è un aspetto da non sottovalutare perché costituisce l’anticamera per un’otite catarrale.
Farlo defluire è il primo obbiettivo da porsi ma è molto importante non arrecare danni alla membrana timpanica.
Come ci dice il Dr. Alessandro Valieri nelle pagine del suo sito, gli interventi che mirano a bucare il timpano sono da evitare.
Pertanto, sconsiglia di ricorrere alla miringocentesi o paracentesi timpanica e al drenaggio transtimpanico, per risolvere le problematiche di un orecchio tappato.
È molto meglio raggiungere la tuba dall’interno, passando per il naso, così da non compromettere l’integrità del timpano, una membrana molto delicata che rischia di perdere la propria funzionalità se sottoposta a procedure invasive.
Come riconoscere un orecchio tappato dovuto ad una disfunzione tubarica
Solo uno specialista è in grado di fare una diagnosi certa di disfunzione tubarica.
È il caso di consultarlo se il disturbo di un orecchio tappato permane con insistenza ogni volta che si ha un episodio di rinite.
L’otorino valuterà con attenzione ciò che il paziente avrà da riportare, così da fare un’anamnesi il più possibile accurata.
Dopodiché, eseguirà una serie di esami atti ad individuare la presenza di un accumulo di catarro all’interno dell’orecchio, come l’impedenzometria e l’audiometria.
Si tratta di esami in alcun modo invasivi, che forniscono informazioni importanti anche sulla flessibilità del timpano e sulla capacità uditiva dell’orecchio.
I limiti delle terapie tradizionali per curare l’orecchio tappato
A parere di uno specialista come il Dr. Valieri, le cure che prevedono di bucare il timpano sono troppo invasive e vanno evitate a tutti i costi mentre quelle tradizionali, come le insufflazioni tubariche d’aria, risultano per lo più inefficaci.
Le insufflazioni rientrano nell’ambito delle cure termali, pertanto, richiedono al paziente l’impegno di diversi cicli di sedute, senza però offrire la certezza di un risultato positivo e permanente.
Inoltre, possono essere anch’esse causa di traumi al timpano, per la ripetitività del trattamento.
Allora, viene da chiedersi se esiste un’altra via che sappia preservare l’integrità del timpano e che possa risolvere in maniera definitiva il disturbo dell’orecchio tappato.
Un nuovo intervento per risolvere il problema dell’orecchio tappato
Il Dr. Valieri ci informa che di recente è stato messo a punto un intervento innovativo per chi soffre di orecchio tappato a causa di una disfunzione tubarica: la Balloon Tuboplasty.
Con l’ausilio di un microendoscopio si posiziona, all’interno della tuba di Eustachio del paziente, un palloncino che verrà poi gonfiato per ottenere una dilatazione della tuba stessa.
L’intervento viene condotto in anestesia locale e prevede anche l’aspirazione del catarro ristagnante, così che l’orecchio possa subito recuperare un’adeguata aereazione.
Gli effetti della Balloon Tuboplasty sono permanenti, tanto che in pochi giorni ci si dimentica dell’orecchio tappato.